Finanziamenti pubblici: sull'erogazione o sulla revoca di sovvenzioni riconosciute direttamente dalla legge decide il giudice ordinario

Appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario le controversie riguardanti sovvenzioni pubbliche riconosciute direttamente dalla legge, senza che l'Amministrazione goda di alcun margine di apprezzamento discrezionale circa l'an, il quid e il quomodo dell'erogazione, configurandosi nella specie posizioni giuridiche di diritto soggettivo. ● V. anche Cass. civ., sez. un., ord. n. 11489/2025, in questa Rivista.

TAR Liguria, sezione I, 4 novembre 2025, n. 1192

Procedimento amministrativo: la P.A. non può ignorare le osservazioni presentate dal privato a seguito del preavviso di rigetto (art. 10-bis l. 241/1990)

In tema di procedimento amministrativo, l'Amministrazione è tenuta a valutare le osservazioni presentate dal privato a seguito della comunicazione ex art. 10-bis (c.d. preavviso di rigetto) della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»), dandone adeguato conto, pur senza confutarle in maniera analitica, ove disattese, nella motivazione del provvedimento finale, pena l'illegittimità di questo. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 6770/2022; sez. VI, sentt. nn. 9159/2023 e 9954/2022; CGARS, sent. n. 388/2025.

TAR Molise, 3 novembre 2025, n. 312

Elezioni: in caso di annullamento dell'ammissione di una lista risultata maggioritaria, non è consentito redistribuire i seggi fra le liste residue, ma vanno rinnovate le operazioni elettorali

In tema di elezioni, nell'ipotesi di annullamento dell'ammissione di una lista che abbia ottenuto la maggioranza (anche solo relativa) dei voti, non è consentita la redistribuzione di questi, e quindi dei seggi, fra le liste residue, ma occorre procedere alla rinnovazione integrale delle operazioni elettorali.

TAR Puglia, sezione III, 31 ottobre 2025, n. 1239

Misure di prevenzione: il DASPO non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento

Il provvedimento questorile che dispone il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (DASPO) non dev'essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della l. 7 agosto 1990, n. 241 («Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»). ● V. anche CGARS, sent. n. 386/2023, in questa Rivista.

TAR Lombardia, sezione I, 30 ottobre 2025, n. 3484

Processo amministrativo: inammissibile il ricorso proposto da un comitato di cittadini privo di adeguata rappresentatività

In tema di processo amministrativo, è inammissibile, per difetto di legittimazione attiva, il ricorso proposto da un comitato di cittadini che sia privo di un adeguato grado di rappresentatività. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 3639/2023; TAR Lazio, sez. II, sent. n. 1408/2020; TAR Veneto, sez. II, sent. n. 1241/2023.

TAR Toscana, sezione I, 29 ottobre 2025, n. 1723

Responsabilità amministrativa: l'attività di «consulenza» liberamente esercitabile dai professori e dai ricercatori universitari a tempo pieno ex art. 6, comma 10, l. 240/2010 non può divenire una professione parallela a quella accademica

In tema di responsabilità amministrativa, l'attività di «consulenza» che, ai sensi dell'art. 6, comma 10, della l. 30 dicembre 2010, n. 240 («Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario»), può essere liberamente svolta dai professori e dai ricercatori a tempo pieno deve: a) rivestire natura scientifica; b) essere occasionale (ovverosia non abituale o continuativa) ed esercitata in modo non subordinato, non organizzato e non implicante compiti tipicamente riconducibili alle figure professionali di riferimento, né prestazioni di carattere strumentale o esecutivo; c) concludersi, di norma, con la stesura di un parere, una relazione o uno studio.

Corte dei conti, sezione I centrale d'appello, 24 ottobre 2025, n. 154

Procedura penale: è abnorme il decreto del GUP che, nel disporre il giudizio, modifica senza contraddittorio la qualificazione giuridica del fatto operata dal PM nella propria richiesta, escludendo un'aggravante

Ai sensi dell'art. 423, comma 1-bis, c.p.p., introdotto dall'art. 23, comma 1, lett. i), n. 2, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 («Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari»), è affetto da abnormità strutturale il decreto del giudice dell'udienza preliminare che, nel disporre il giudizio, modifichi, senza aver previamente instaurato il contraddittorio sul punto, la qualificazione giuridica del fatto operata dal pubblico ministero nella propria richiesta, escludendo la sussistenza di una circostanza aggravante.

Corte di cassazione, sezione VI penale, 23 settembre 2025, n. 33679 (dep. 13 ottobre 2025)

Bevande: un analcolico non può essere venduto come «gin»

L'art. 10, § 7, del regolamento (UE) 2019/787 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione e all'etichettatura delle bevande spiritose, all'uso delle denominazioni di bevande spiritose nella presentazione e nell'etichettatura di altri prodotti alimentari, nonché alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose e all'uso dell'alcole etilico e di distillati di origine agricola nelle bevande alcoliche, e che abroga il regolamento (CE) n. 110/2008, come modificato dal regolamento delegato (UE) 2021/1096 della Commissione, del 21 aprile 2021, dev'essere interpretato nel senso che esso vieta di utilizzare la denominazione «gin non alcolico» nella presentazione e nell'etichettatura di una bevanda analcolica per il motivo che tale bevanda non soddisfa i requisiti previsti al punto 20, lett. a) e b), dell'allegato I di tale regolamento per la categoria di bevande spiritose rispondenti alla denominazione legale di «gin».

Corte di giustizia UE, settima sezione, 13 novembre 2025

Pacchetti turistici: la persona giuridica che stipula un contratto per i suoi associati è un «viaggiatore» ai sensi della direttiva (UE) 2015/2302

L'art. 3, punto 6, della direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 90/314/CEE del Consiglio, dev'essere interpretato nel senso che una persona giuridica come un'associazione senza scopo di lucro, che ha concluso con un organizzatore, in nome proprio, ma per conto di alcuni dei suoi associati, un contratto di pacchetto turistico, rientra nella nozione di «viaggiatore» ai sensi di tale disposizione.

Corte di giustizia UE, decima sezione, 13 novembre 2025

Trattamento dei dati personali: l'invio tramite e-mail di una newsletter agli iscritti a una piattaforma online che presenta anche contenuti accessibili a pagamento è "marketing diretto" giusta la direttiva 2002/58/CE

La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 13, §§ 1 e 2, della direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche), come modificata dalla direttiva 2009/136/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, dev'essere interpretato nel senso che l'indirizzo di posta elettronica di un utente è ottenuto dall'editore di una pubblicazione online «nel contesto della vendita di un prodotto o servizio», ai sensi di tale art. 13, § 2, qualora detto utente crei un conto utente gratuito sulla sua piattaforma online che gli conferisce il diritto di accedere gratuitamente a un certo numero di articoli della pubblicazione in parola, di ricevere gratuitamente, per posta elettronica, una lettera di informazione quotidiana contenente una sintesi di novità legislative trattate in articoli della summenzionata pubblicazione, compresi collegamenti ipertestuali a questi ultimi, nonché il diritto di accedere, dietro pagamento, ad articoli e ad analisi aggiuntive di detta pubblicazione. La trasmissione di una siffatta lettera di informazione costituisce un utilizzo di posta elettronica «a scopi di commercializzazione diretta», per «analoghi prodotti o servizi», ai sensi di quest'ultima disposizione; 2) l'art. 13, § 2, della direttiva 2002/58, come modificata dalla direttiva 2009/136, in combinato disposto con l'art. 95 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati), dev'essere interpretato nel senso che, qualora il titolare del trattamento utilizzi l'indirizzo di posta elettronica di un utente per inviargli una comunicazione indesiderata, conformemente a tale art. 13, § 2, non sono applicabili le condizioni di liceità del trattamento previste all'art. 6, § 1, di detto regolamento.

Corte di giustizia UE, prima sezione, 13 novembre 2025

Previdenza: non è incostituzionale l'art. 1, comma 309, l. 197/2022, là dove prevede il "raffreddamento" della perequazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il minimo INPS

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Corte dei conti, s.g. Emilia-Romagna, in riferimento agli artt. 3 e 53 Cost. - dell'art. 1, comma 309, della l. 29 dicembre 2022, n. 197 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025»), là dove prevede un meccanismo di "raffreddamento" della dinamica rivalutativa dei trattamenti pensionistici, riconoscendo appieno la perequazione automatica solo per quelli complessivamente pari o inferiori a quattro volte il minimo INPS. ● V. anche Corte cost., sent. n. 19/2025, in questa Rivista.

Corte costituzionale, 13 novembre 2025, n. 167

Lavoro: la Corte di giustizia conferma la validità di gran parte della direttiva (UE) 2022/2041 sui salari minimi adeguati nell'Unione europea

Nel pronunciarsi su un ricorso proposto dal Regno di Danimarca, la Corte di giustizia ha confermato la validità di gran parte della direttiva (UE) 2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 ottobre 2022, relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea, annullando l'atto soltanto là dove: a) elenca i criteri ai quali gli Stati membri in cui sono previsti salari minimi legali devono attenersi nel determinare e aggiornare tali salari; b) impedisce la riduzione degli stessi allorché soggetti a indicizzazione automatica.

Corte di giustizia UE, grande sezione, 11 novembre 2025

Edilizia e urbanistica: la SCIA presentata a un ufficio sbagliato del Comune non può essere dichiarata irricevibile

In tema di edilizia e urbanistica, è illegittimo il provvedimento che dichiara irricevibile la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) poiché presentata per errore a un ufficio incompetente dell'Amministrazione comunale, dovendo quest'ultimo trasmetterla all'ufficio competente della medesima Amministrazione.

TAR Basilicata, 28 ottobre 2025, n. 503

Appalti pubblici: è inammissibile il ricorso dell'impresa classificatasi al terzo posto, se essa non dimostra l'illegittimità della partecipazione o del posizionamento in graduatoria dei primi due concorrenti, salvo che miri alla riedizione della gara

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, è inammissibile, per carenza d'interesse, il ricorso proposto dall'operatore economico classificatosi al terzo posto della graduatoria finale, ove esso non dimostri l'illegittimità della partecipazione o del posizionamento dei primi due concorrenti (c.d. prova di resistenza), salvo che deduca censure volte a ottenere la riedizione dell'intera gara. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 1179/2022; TAR Campania, sez. II, sent. n. 3643/2023; TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 2528/2021; TAR Veneto, sez. III, sent. n. 1305/2024.

TAR Puglia, Lecce, sezione I, 27 ottobre 2025, n. 1427

Appalti pubblici: l'operatore economico che ha scelto di non partecipare alla gara non può, di regola, impugnarne gli atti

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'operatore economico che ha scelto di non partecipare alla gara non è legittimato a impugnarne gli atti, salvo che esso: a) contesti in radice l'indizione della gara; b) lamenti la mancata indizione della gara, per avere l'Amministrazione disposto l'affidamento diretto del contratto; c) censuri le clausole del bando che risultino immediatamente escludenti. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 4/2018; sez. III, sent. n. 2535/2019; sez. V, sentt. nn. 6069/2023, 9138/2022, 2260/2021 e 8014/2019; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 678/2018; TAR Sardegna, sez. II, sent. n. 523/2025.

TAR Veneto, sezione III, 24 ottobre 2025, n. 1884

Cittadinanza: la residenza decennale dello straniero in Italia [art. 9, comma 1, lett. f), l. 91/1992] può essere provata solo col certificato anagrafico

In tema di cittadinanza, la prova che lo straniero «risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica» [art. 9, comma 1, lett. f), l. 5 febbraio 1992, n. 91 («Nuove norme sulla cittadinanza»)] non può essere fornita con mezzi diversi dalla certificazione anagrafica. ● Contra, TAR Abruzzo, Pescara, sent. n. 28/2025, in questa Rivista.

TAR Lombardia, Brescia, sezione I, 23 ottobre 2025, n. 923

Appalti pubblici: l'avvio del servizio in via d'urgenza non è equiparabile alla stipulazione del contratto, e la violazione della clausola stand still non inficia la gara

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici: 1) l'avvio del servizio in via d'urgenza non è equiparabile alla stipulazione del contratto; 2) la violazione della clausola c.d. stand still non determina di per sé l'illegittimità degli atti di gara, né inficia l'aggiudicazione, trattandosi di clausola che mira essenzialmente a garantire il diritto di difesa degli operatori economici non aggiudicatari, i quali potranno eventualmente farne valere l'inosservanza in sede di richiesta di risarcimento del danno patito. ● V. anche TAR Campania, sez. V, sent. n. 78/2022, in questa Rivista.

TAR Piemonte, sezione I, 22 ottobre 2025, n. 1462

Edilizia e urbanistica: per la formazione tacita del titolo in sanatoria va provato anche l'avvenuto completamento dell'immobile entro il termine di legge

In tema di edilizia e urbanistica, al fine della formazione tacita del titolo in sanatoria, non sono sufficienti l'inutile decorso del termine prefissato per la pronuncia espressa dall'Amministrazione e l'adempimento degli oneri documentali ed economici stabiliti dalla legge, ma occorre anche la prova della ricorrenza di tutti i requisiti soggettivi e oggettivi ai quali detta formazione è subordinata, tra cui l'avvenuto completamento dell'immobile entro il termine normativamente prescritto. ● V. anche, in questa Rivista, con orientamenti diversi: CdS, sez. IV, sent. n. 8943/2022; sez. VI, sentt. nn. 4561/2025, 5746/2022 e 5146/2022; sez. VII, sent. n. 5301/2023; CGARS, sent. n. 58/2025; TAR Friuli-Venezia Giulia, sent. n. 319/2023; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 13318/2023; TAR Lombardia, sez. II, sent. n. 2606/2023.

Consiglio di Stato, sezione III, 29 ottobre 2025, n. 8396

Concorsi pubblici: i titoli di riserva a favore del personale interno sono valutabili anche se non dichiarati nella domanda di partecipazione

In tema di concorsi pubblici, i titoli di riserva a favore del personale interno ex art. 24 del d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 («Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni»), sono valutabili pur qualora non siano stati dichiarati nella domanda di partecipazione, purché posseduti alla data della stessa ed esibiti, superate le prove selettive, nel termine stabilito dal bando. ● V. anche CdS, sez. V, sent. n. 9667/2024, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione V, 28 ottobre 2025, n. 8336

Processo amministrativo: l'atto soprassessorio che blocca sine die il procedimento è immediatamente impugnabile

In tema di processo amministrativo, sono autonomamente e immediatamente impugnabili quegli atti soprassessori che, rinviando a un avvenimento futuro e incerto nell'an e nel quando il soddisfacimento dell'interesse pretensivo fatto valere dal privato, determinano un blocco a tempo indeterminato del procedimento attivato dall'Amministrazione su istanza di esso privato. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 9019/2022; sez. IV, sent. n. 3387/2021; sez. VI, sent. n. 4803/2021; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 148/2023.

Consiglio di Stato, sezione III, 27 ottobre 2025, n. 8272