Procedura penale: è abnorme il decreto del GUP che, nel disporre il giudizio, modifica senza contraddittorio la qualificazione giuridica del fatto operata dal PM nella propria richiesta, escludendo un'aggravante
Ai sensi dell'art. 423, comma 1-bis, c.p.p., introdotto dall'art. 23, comma 1, lett. i), n. 2, del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 («Attuazione della legge 27 settembre 2021, n. 134, recante delega al Governo per l'efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari»), è affetto da abnormità strutturale il decreto del giudice dell'udienza preliminare che, nel disporre il giudizio, modifichi, senza aver previamente instaurato il contraddittorio sul punto, la qualificazione giuridica del fatto operata dal pubblico ministero nella propria richiesta, escludendo la sussistenza di una circostanza aggravante.
Corte di cassazione, sezione VI penale, 23 settembre 2025, n. 33679 (dep. 13 ottobre 2025)
Bevande: un analcolico non può essere venduto come «gin»
L'art. 10, § 7, del regolamento (UE) 2019/787 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione e all'etichettatura delle bevande spiritose, all'uso delle denominazioni di bevande spiritose nella presentazione e nell'etichettatura di altri prodotti alimentari, nonché alla protezione delle indicazioni geografiche delle bevande spiritose e all'uso dell'alcole etilico e di distillati di origine agricola nelle bevande alcoliche, e che abroga il regolamento (CE) n. 110/2008, come modificato dal regolamento delegato (UE) 2021/1096 della Commissione, del 21 aprile 2021, dev'essere interpretato nel senso che esso vieta di utilizzare la denominazione «gin non alcolico» nella presentazione e nell'etichettatura di una bevanda analcolica per il motivo che tale bevanda non soddisfa i requisiti previsti al punto 20, lett. a) e b), dell'allegato I di tale regolamento per la categoria di bevande spiritose rispondenti alla denominazione legale di «gin».
Corte di giustizia UE, settima sezione, 13 novembre 2025
Pacchetti turistici: la persona giuridica che stipula un contratto per i suoi associati è un «viaggiatore» ai sensi della direttiva (UE) 2015/2302
L'art. 3, punto 6, della direttiva (UE) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2011/83/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 90/314/CEE del Consiglio, dev'essere interpretato nel senso che una persona giuridica come un'associazione senza scopo di lucro, che ha concluso con un organizzatore, in nome proprio, ma per conto di alcuni dei suoi associati, un contratto di pacchetto turistico, rientra nella nozione di «viaggiatore» ai sensi di tale disposizione.
Corte di giustizia UE, decima sezione, 13 novembre 2025
Trattamento dei dati personali: l'invio tramite e-mail di una newsletter agli iscritti a una piattaforma online che presenta anche contenuti accessibili a pagamento è "marketing diretto" giusta la direttiva 2002/58/CE
La Corte di giustizia UE ha dichiarato che: 1) l'art. 13, §§ 1 e 2, della direttiva 2002/58/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 luglio 2002, relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche (direttiva relativa alla vita privata e alle comunicazioni elettroniche), come modificata dalla direttiva 2009/136/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, dev'essere interpretato nel senso che l'indirizzo di posta elettronica di un utente è ottenuto dall'editore di una pubblicazione online «nel contesto della vendita di un prodotto o servizio», ai sensi di tale art. 13, § 2, qualora detto utente crei un conto utente gratuito sulla sua piattaforma online che gli conferisce il diritto di accedere gratuitamente a un certo numero di articoli della pubblicazione in parola, di ricevere gratuitamente, per posta elettronica, una lettera di informazione quotidiana contenente una sintesi di novità legislative trattate in articoli della summenzionata pubblicazione, compresi collegamenti ipertestuali a questi ultimi, nonché il diritto di accedere, dietro pagamento, ad articoli e ad analisi aggiuntive di detta pubblicazione. La trasmissione di una siffatta lettera di informazione costituisce un utilizzo di posta elettronica «a scopi di commercializzazione diretta», per «analoghi prodotti o servizi», ai sensi di quest'ultima disposizione; 2) l'art. 13, § 2, della direttiva 2002/58, come modificata dalla direttiva 2009/136, in combinato disposto con l'art. 95 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati), dev'essere interpretato nel senso che, qualora il titolare del trattamento utilizzi l'indirizzo di posta elettronica di un utente per inviargli una comunicazione indesiderata, conformemente a tale art. 13, § 2, non sono applicabili le condizioni di liceità del trattamento previste all'art. 6, § 1, di detto regolamento.
Corte di giustizia UE, prima sezione, 13 novembre 2025
Previdenza: non è incostituzionale l'art. 1, comma 309, l. 197/2022, là dove prevede il "raffreddamento" della perequazione automatica dei trattamenti pensionistici superiori a quattro volte il minimo INPS
Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dalla Corte dei conti, s.g. Emilia-Romagna, in riferimento agli artt. 3 e 53 Cost. - dell'art. 1, comma 309, della l. 29 dicembre 2022, n. 197 («Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025»), là dove prevede un meccanismo di "raffreddamento" della dinamica rivalutativa dei trattamenti pensionistici, riconoscendo appieno la perequazione automatica solo per quelli complessivamente pari o inferiori a quattro volte il minimo INPS. ● V. anche Corte cost., sent. n. 19/2025, in questa Rivista.
Corte costituzionale, 13 novembre 2025, n. 167
Lavoro: la Corte di giustizia conferma la validità di gran parte della direttiva (UE) 2022/2041 sui salari minimi adeguati nell'Unione europea
Nel pronunciarsi su un ricorso proposto dal Regno di Danimarca, la Corte di giustizia ha confermato la validità di gran parte della direttiva (UE) 2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 ottobre 2022, relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea, annullando l'atto soltanto là dove: a) elenca i criteri ai quali gli Stati membri in cui sono previsti salari minimi legali devono attenersi nel determinare e aggiornare tali salari; b) impedisce la riduzione degli stessi allorché soggetti a indicizzazione automatica.
Corte di giustizia UE, grande sezione, 11 novembre 2025
Edilizia e urbanistica: la SCIA presentata a un ufficio sbagliato del Comune non può essere dichiarata irricevibile
In tema di edilizia e urbanistica, è illegittimo il provvedimento che dichiara irricevibile la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) poiché presentata per errore a un ufficio incompetente dell'Amministrazione comunale, dovendo quest'ultimo trasmetterla all'ufficio competente della medesima Amministrazione.
TAR Basilicata, 28 ottobre 2025, n. 503
Appalti pubblici: è inammissibile il ricorso dell'impresa classificatasi al terzo posto, se essa non dimostra l'illegittimità della partecipazione o del posizionamento in graduatoria dei primi due concorrenti, salvo che miri alla riedizione della gara
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, è inammissibile, per carenza d'interesse, il ricorso proposto dall'operatore economico classificatosi al terzo posto della graduatoria finale, ove esso non dimostri l'illegittimità della partecipazione o del posizionamento dei primi due concorrenti (c.d. prova di resistenza), salvo che deduca censure volte a ottenere la riedizione dell'intera gara. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. IV, sent. n. 1179/2022; TAR Campania, sez. II, sent. n. 3643/2023; TAR Lombardia, sez. IV, sent. n. 2528/2021; TAR Veneto, sez. III, sent. n. 1305/2024.
TAR Puglia, Lecce, sezione I, 27 ottobre 2025, n. 1427
Appalti pubblici: l'operatore economico che ha scelto di non partecipare alla gara non può, di regola, impugnarne gli atti
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, l'operatore economico che ha scelto di non partecipare alla gara non è legittimato a impugnarne gli atti, salvo che esso: a) contesti in radice l'indizione della gara; b) lamenti la mancata indizione della gara, per avere l'Amministrazione disposto l'affidamento diretto del contratto; c) censuri le clausole del bando che risultino immediatamente escludenti. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, ad. plen., sent. n. 4/2018; sez. III, sent. n. 2535/2019; sez. V, sentt. nn. 6069/2023, 9138/2022, 2260/2021 e 8014/2019; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 678/2018; TAR Sardegna, sez. II, sent. n. 523/2025.
TAR Veneto, sezione III, 24 ottobre 2025, n. 1884
Cittadinanza: la residenza decennale dello straniero in Italia [art. 9, comma 1, lett. f), l. 91/1992] può essere provata solo col certificato anagrafico
In tema di cittadinanza, la prova che lo straniero «risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica» [art. 9, comma 1, lett. f), l. 5 febbraio 1992, n. 91 («Nuove norme sulla cittadinanza»)] non può essere fornita con mezzi diversi dalla certificazione anagrafica. ● Contra, TAR Abruzzo, Pescara, sent. n. 28/2025, in questa Rivista.
TAR Lombardia, Brescia, sezione I, 23 ottobre 2025, n. 923
Appalti pubblici: l'avvio del servizio in via d'urgenza non è equiparabile alla stipulazione del contratto, e la violazione della clausola stand still non inficia la gara
In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici: 1) l'avvio del servizio in via d'urgenza non è equiparabile alla stipulazione del contratto; 2) la violazione della clausola c.d. stand still non determina di per sé l'illegittimità degli atti di gara, né inficia l'aggiudicazione, trattandosi di clausola che mira essenzialmente a garantire il diritto di difesa degli operatori economici non aggiudicatari, i quali potranno eventualmente farne valere l'inosservanza in sede di richiesta di risarcimento del danno patito. ● V. anche TAR Campania, sez. V, sent. n. 78/2022, in questa Rivista.
TAR Piemonte, sezione I, 22 ottobre 2025, n. 1462
Edilizia e urbanistica: per la formazione tacita del titolo in sanatoria va provato anche l'avvenuto completamento dell'immobile entro il termine di legge
In tema di edilizia e urbanistica, al fine della formazione tacita del titolo in sanatoria, non sono sufficienti l'inutile decorso del termine prefissato per la pronuncia espressa dall'Amministrazione e l'adempimento degli oneri documentali ed economici stabiliti dalla legge, ma occorre anche la prova della ricorrenza di tutti i requisiti soggettivi e oggettivi ai quali detta formazione è subordinata, tra cui l'avvenuto completamento dell'immobile entro il termine normativamente prescritto. ● V. anche, in questa Rivista, con orientamenti diversi: CdS, sez. IV, sent. n. 8943/2022; sez. VI, sentt. nn. 4561/2025, 5746/2022 e 5146/2022; sez. VII, sent. n. 5301/2023; CGARS, sent. n. 58/2025; TAR Friuli-Venezia Giulia, sent. n. 319/2023; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 13318/2023; TAR Lombardia, sez. II, sent. n. 2606/2023.
Consiglio di Stato, sezione III, 29 ottobre 2025, n. 8396
Concorsi pubblici: i titoli di riserva a favore del personale interno sono valutabili anche se non dichiarati nella domanda di partecipazione
In tema di concorsi pubblici, i titoli di riserva a favore del personale interno ex art. 24 del d.lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 («Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni»), sono valutabili pur qualora non siano stati dichiarati nella domanda di partecipazione, purché posseduti alla data della stessa ed esibiti, superate le prove selettive, nel termine stabilito dal bando. ● V. anche CdS, sez. V, sent. n. 9667/2024, in questa Rivista.
Consiglio di Stato, sezione V, 28 ottobre 2025, n. 8336
Processo amministrativo: l'atto soprassessorio che blocca sine die il procedimento è immediatamente impugnabile
In tema di processo amministrativo, sono autonomamente e immediatamente impugnabili quegli atti soprassessori che, rinviando a un avvenimento futuro e incerto nell'an e nel quando il soddisfacimento dell'interesse pretensivo fatto valere dal privato, determinano un blocco a tempo indeterminato del procedimento attivato dall'Amministrazione su istanza di esso privato. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 9019/2022; sez. IV, sent. n. 3387/2021; sez. VI, sent. n. 4803/2021; TAR Lombardia, Brescia, sez. II, sent. n. 148/2023.
Consiglio di Stato, sezione III, 27 ottobre 2025, n. 8272
Servizi pubblici: un'importante pronuncia dell'Adunanza plenaria sul sistema tariffario
In tema di servizi pubblici: 1) il principio normativo del recupero integrale dei costi impone che il metodo tariffario: a) garantisca la correlazione tra costi efficienti e ricavi finalizzata al raggiungimento dell'equilibrio economico e finanziario della gestione; b) escluda, tendenzialmente, il recupero dei costi derivanti da scelte non efficienti, in particolare quelli finanziari; c) tenga conto dei costi ambientali e della risorsa, nonché delle ripercussioni sociali derivanti dal recupero; 2) l'equilibrio economico e finanziario della gestione, intendendosi per tale la contemporanea presenza delle condizioni di convenienza economica e sostenibilità finanziaria, implica una valutazione ampia e sostenibile della remunerazione garantita all'operatore, e non il riconoscimento tariffario di ogni singolo costo sostenuto. Una volta assicurato il suddetto equilibrio, la regolazione tariffaria non comporta la sterilizzazione di qualsivoglia rischio in capo al gestore, ovverosia non garantisce sempre e comunque il recupero degli investimenti effettuati o dei costi sostenuti per la gestione dei servizi oggetto della concessione.
Consiglio di Stato, adunanza plenaria, 7 novembre 2025, n. 16
Diritto penale: non è incostituzionale l'art. 85-bis d.P.R. 309/1990, là dove estende la confisca allargata al "piccolo spaccio" di stupefacenti
Non sono fondate, anche «nei sensi di cui in motivazione», le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Tribunale di Firenze in riferimento, nel complesso, agli artt. 3, 42 e 117 Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 1 Prot. add.le CEDU - dell'art. 85-bis del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 («Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza»), come modificato dall'art. 4, comma 3-bis, del d.l. 15 settembre 2023, n. 123 («Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale»), convertito, con modificazioni, nella l. 13 novembre 2023, n. 159, là dove estende l'applicabilità della confisca (c.d. allargata) ex art. 240-bis c.p. al reato di "piccolo spaccio" di stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. cit.).
Corte costituzionale, 7 novembre 2025, n. 166
Procedura penale: l'esclusione della gravità indiziaria per i reati o le circostanze aggravanti di cui all’art. 51, commi 3-bis, 3-quater e 3-quinquies, c.p.p. non fa cadere la competenza del GIP distrettuale ex art. 328, commi 1-bis e 1-quater, c.p.p.
L'esclusione, nell'ambito di una procedura cautelare, della gravità indiziaria in ordine ai reati o alle circostanze aggravanti ricompresi nel catalogo di cui all'art. 51, commi 3-bis, 3-quater e 3-quinquies, c.p.p. non determina l'incompetenza del giudice per le indagini preliminari distrettuale ex art. 328, commi 1-bis e 1-quater, c.p.p.
Corte di cassazione, sezioni unite penali, 26 giugno 2025, n. 32583 (dep. 2 ottobre 2025)
Procedura penale: la declaratoria di estinzione del reato oggetto di "patteggiamento" è irretrattabile, anche nel caso di recidiva infraquinquennale
La declaratoria di estinzione del reato oggetto di sentenza di applicazione della pena, ai sensi dell'art. 445, comma 2, c.p.p., rimane caratterizzata nel tempo da una definitività che la rende irretrattabile, anche qualora si accerti poi che il soggetto ha commesso nel quinquennio dalla irrevocabilità della sentenza stessa un ulteriore delitto, poiché in tal caso non è ammessa alcuna possibilità non solo di una decisione condizionata, ma anche della revoca degli effetti favorevoli prodottisi.
Corte di cassazione, sezione II penale, 11 giugno 2025, n. 31233 (dep. 17 settembre 2025)
Processo amministrativo: inammissibile il ricorso privo di procura speciale ad litem conferita prima o al momento della sottoscrizione dell'atto da parte del difensore
In tema di processo amministrativo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 40, comma 1, lett. g), e 44, comma 1, lett. a), c.p.a., è inammissibile il ricorso che non sia corredato di una procura speciale ad litem conferita anteriormente o contemporaneamente alla sottoscrizione dell'atto da parte del difensore. ● V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. III, sent. n. 3550/2024; sez. IV, sent. n. 8092/2024; sez. VI, sent. n. 2922/2019; TAR Lombardia, sez. II, sent. n. 339/2020; TAR Molise, sent. n. 38/2022; TAR Sardegna, sez. I, sent. n. 489/2025.
Consiglio di Stato, sezione III, 24 ottobre 2025, n. 8253
Edilizia: lo spostamento di tramezzi interni dell'immobile non è una ristrutturazione
Il mero spostamento, mediante demolizioni e rifacimenti, di tramezzi interni dell'immobile non costituisce un intervento di ristrutturazione edilizia ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. d), del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 [«Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. (Testo A)»].
Consiglio di Stato, sezione VII, 23 ottobre 2025, n. 8230