Procedura penale: ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione agli effetti penali non rileva l'intervenuto annullamento ai soli effetti civili della decisione impugnata

In tema di procedura penale, ai fini dell'ammissibilità del ricorso per cassazione agli effetti penali non rileva l'intervenuto annullamento ai soli effetti civili della decisione impugnata, atteso che il capo penale e quello civile della pronuncia sono del tutto autonomi e, pertanto, suscettibili di guadagnare l'autorità di cosa giudicata in momenti processuali distinti, con ciò che ne consegue riguardo alla prescrizione del reato.

Corte di cassazione, sezione II penale, 4 aprile 2025, n. 16933 (dep. 6 maggio 2025)

Procedura penale: se il PM non ha contestato un'aggravante, il giudice non può restituirgli gli atti né applicarla d'ufficio

In tema di procedura penale, qualora il pubblico ministero abbia omesso di contestare una circostanza aggravante, il giudice non può disporre la restituzione degli atti all'organo dell'accusa (non configurandosi un "fatto diverso" ex art. 521 c.p.p.), né può applicare tale circostanza, ma deve limitarsi a pronunciare condanna per il fatto di reato semplice. ► V. anche Corte cost., sent. n. 230/2022, in questa Rivista.

Corte di cassazione, sezione IV penale, 26 novembre 2024, n. 15455 (dep. 18 aprile 2025)

Scuola: anche i supplenti brevi hanno diritto alla "carta del docente"

La clausola 4, punto 1, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, concluso il 18 marzo 1999, che figura in allegato alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio, del 28 giugno 1999, relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato, dev'essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale, come interpretata da un giudice nazionale supremo, che riserva il beneficio della carta elettronica dell'importo nominale di euro 500 annui, che consente l'acquisto di diversi beni e servizi destinati a sostenere la formazione continua dei docenti, ai docenti di ruolo e ai docenti non di ruolo che effettuano supplenze per la durata dell'anno scolastico, ad esclusione dei docenti non di ruolo che effettuano supplenze di breve durata, a meno che tale esclusione non sia giustificata da ragioni oggettive ai sensi di tale disposizione. Il solo fatto che l'attività di questi ultimi non sia destinata a protrarsi fino al termine dell'anno scolastico non costituisce una siffatta ragione oggettiva (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Tribunale di Lecce).

Corte di giustizia UE, decima sezione, 3 luglio 2025

Immigrazione: inammissibili le questioni di costituzionalità relative al trattenimento degli stranieri nei CPR, ma l'attuale disciplina viola la riserva assoluta di legge in materia di libertà personale (art. 13, secondo comma, Cost.)

Sono inammissibili le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal Giudice di pace di Roma in riferimento agli artt. 2, 3, 10, secondo comma, 13, secondo comma, 24, 25, primo comma, 32, 111, primo comma, e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione all'art. 5, § 1, CEDU - dell'art. 14, comma 2, del d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 («Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero»), concernente il trattenimento dello straniero, di cui non è possibile eseguire con immediatezza l'espulsione o il respingimento alla frontiera, presso un centro di permanenza per i rimpatri (CPR).

Corte costituzionale, 3 luglio 2025, n. 96

Diritto penale: non è incostituzionale l'abrogazione dell'abuso d'ufficio (art. 323 c.p.)

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate da varî giudici in riferimento all'art. 117, primo comma, Cost., in relazione complessivamente agli artt. 1, 5, 7, § 4, 19 e 65, § 1, della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (adottata dall'Assemblea generale dell'ONU il 31 ottobre 2003 e ratificata e resa esecutiva con la l. 3 agosto 2009, n. 116) - dell'art. 1, comma 1, lett. b), della l. 9 agosto 2024, n. 114 («Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all'ordinamento giudiziario e al codice dell'ordinamento militare»), che ha abrogato l'art. 323 c.p. («Abuso d'ufficio»).

Corte costituzionale, 3 luglio 2025, n. 95

Previdenza: è incostituzionale l'art. 1, comma 16, l. 335/1995, là dove non esclude dal divieto di integrazione al minimo l'assegno ordinario d'invalidità liquidato interamente col sistema contributivo

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 1, comma 16, della l. 8 agosto 1995, n. 335 («Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare»), là dove non esclude, dal divieto di applicazione delle disposizioni sull'integrazione al minimo, l'assegno ordinario d'invalidità liquidato interamente con il sistema contributivo (tale declaratoria d'incostituzionalità produce effetti «a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione di questa sentenza nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica»).

Corte costituzionale, 3 luglio 2025, n. 94

Tributi: è incostituzionale, perché determina un cumulo sanzionatorio sproporzionato, la confisca obbligatoria nel caso di evasione dell'IVA all'importazione

È incostituzionale - per violazione degli artt. 3 Cost. e 49 CDFUE - l'art. 70, comma 1, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 («Istituzione e disciplina dell'imposta sul valore aggiunto»), in relazione agli artt. 282 e 301 del d.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 («Approvazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale»), là dove, nello stabilire che «[s]i applicano per quanto concerne le controversie e le sanzioni, le disposizioni delle leggi doganali relative ai diritti di confine», non prevede che, in caso di applicazione dell'art. 301 del d.P.R. 43/1973, le cose che costituiscono oggetto della violazione non sono confiscate se l'obbligato provvede al pagamento integrale dell'importo evaso, degli accessori, comprensivi degli interessi, e della sanzione pecuniaria.

Corte costituzionale, 3 luglio 2025, n. 93

Università: è legittimo il regolamento di ateneo secondo cui nei venti anni di servizio necessari per poter diventare "professore emerito" vanno computati anche quelli da associato

È legittimo il regolamento universitario che, al fine del conferimento dell'onorificenza di "professore emerito", attribuisce rilievo, oltreché al periodo di servizio prestato quale professore ordinario, anche a quello prestato quale professore associato. ► V. anche CdS, ad. plen., sent. n. 1/2025, in questa Rivista.

Consiglio di Stato, sezione VII, 17 giugno 2025, n. 5295

Edilizia e urbanistica: chi richiede il condono deve provare che l'opera abusiva è stata ultimata in epoca utile per fruire del beneficio

In tema di edilizia e urbanistica: a) incombe su colui che ha presentato istanza di condono l'onere di provare che l'opera abusiva è stata ultimata in epoca utile per fruire del beneficio; b) tale onere non può essere assolto mediante dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. ► V. anche, in questa Rivista: CdS, sez. VI, sentt. nn. 1924/2025, 3486/2024, 10102/2023 e 8510/2023; CGARS, sentt. nn. 291/2021 e 1003/2020; TAR Basilicata, sent. n. 201/2020; TAR Lazio, sez. II stralcio, sent. n. 4927/2023.

Consiglio di Stato, sezione VII, 16 giugno 2025, n. 5216

Diritto amministrativo: la legittimità di un provvedimento dev'essere valutata alla luce della situazione di fatto e di diritto esistente al momento dell'adozione

In virtù del principio del tempus regit actum, la legittimità di un provvedimento amministrativo dev'essere valutata alla luce della situazione di fatto e di diritto esistente al momento dell'adozione dello stesso, e non già al momento della presentazione della relativa istanza.

Consiglio di Stato, sezione IV, 13 giugno 2025, n. 5153

Appalti pubblici: il concorrente che non ha proposto tempestivo ricorso contro un atto lesivo non può essere rimesso surrettiziamente nei termini attraverso l'impugnazione del rifiuto della P.A. di esercitare il potere di autotutela

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, il concorrente non aggiudicatario che abbia omesso di proporre tempestivo ricorso contro un atto lesivo non può essere rimesso surrettiziamente nei termini attraverso l'impugnazione del rifiuto dell'Amministrazione di esercitare il sollecitato potere - avente natura officiosa e ampiamente discrezionale - di autotutela (nel caso di specie, il concorrente aveva richiesto la correzione di un errore di calcolo in cui era incorsa la commissione di gara).

Consiglio di Stato, sezione III, 12 giugno 2025, n. 5088

Bilancio e contabilità pubblica: non è incostituzionale l'art. 262, comma 1, d.lgs. 267/2000, là dove prevede lo scioglimento del Consiglio comunale che non ha approvato nei termini l'ipotesi di bilancio in riequilibrio dell'ente locale dissestato

Non sono fondate le questioni di legittimità costituzionale - sollevate dal TAR Campania in riferimento agli artt. 3, 5, 51, 97 e 114 Cost. - dell'art. 262, comma 1, del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), là dove prevede lo scioglimento del Consiglio comunale che non abbia approvato nei termini l'ipotesi di bilancio in riequilibrio dell'ente in dissesto finanziario.

Corte costituzionale, 1° luglio 2025, n. 91

Diritto penale: è incostituzionale l'art. 168-bis, comma 1, c.p., là dove non consente la sospensione del procedimento con messa alla prova per il "piccolo spaccio" di stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990)

È incostituzionale - per violazione dell'art. 3 Cost. - l'art. 168-bis, comma 1, c.p., là dove non consente la sospensione del procedimento con messa alla prova per il reato (di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti qualificato di lieve entità) previsto dall'art. 73, comma 5, del d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 («Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza»).

Corte costituzionale, 1° luglio 2025, n. 90

Concorrenza: è incostituzionale la legge della Toscana sul rilascio delle concessioni demaniali marittime

È incostituzionale - per violazione dell'art. 117, secondo comma, lett. e), Cost. - la normativa della Regione Toscana (l. 30/2024) in materia di rilascio delle concessioni su beni demaniali marittimi.

Corte costituzionale, 1° luglio 2025, n. 89

Appalti pubblici: niente rotazione se il nuovo affidamento ha luogo con procedura negoziata preceduta da un'indagine di mercato aperta

In tema di procedure per l'affidamento di contratti pubblici, ai sensi dell'art. 49, comma 5, del d.lgs. 31 marzo 2023, n. 36 («Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici»), il principio di rotazione non si applica nell'ipotesi di procedura negoziata preceduta da un'indagine di mercato aperta a tutti gli operatori economici in possesso dei requisiti richiesti. ► V. anche, in questa Rivista, ex plurimis: CdS, sez. V, sentt. nn. 2946/2024, 7794/2022, 7462, 6168 e 2182/2020, 3943 e 3831/2019 e 5854/2017; sez. VI, sent. n. 4125/2017; TAR Abruzzo, sent. n. 132/2020; TAR Campania, sez. I, sent. n. 3671/2025, e sez. II, sent. n. 1425/2022; TAR Lazio, sez. II, sent. n. 7062/2019; TAR Lombardia, sez. I, sent. n. 28/2025, e sez. IV, sent. n. 1205/2022; TAR Lombardia, Brescia, sez. I, sentt. nn. 304/2022 e 993/2019; TAR Marche, sent. n. 187/2020; TAR Sardegna, sez. II, sent. n. 8/2020; TAR Sicilia, Catania, sez. II, sent. n. 1130/2022; TAR Veneto, sez. I, sentt. nn. 389/2021 e 1021/2019.

TAR Sicilia, Catania, sezione III, 18 giugno 2025, n. 1926

Concorsi pubblici: legittima la scelta della P.A. di utilizzare tecniche di assessment per valutare l'esperienza dei candidati

In tema di concorsi pubblici, è legittima la scelta dell'Amministrazione di prevedere l'utilizzo di tecniche di assessment allo scopo di valutare l'esperienza maturata dai candidati (fattispecie riguardante una procedura di progressione verticale in cui era previsto lo svolgimento di un colloquio tecnico-pratico).

TAR Lazio, sezione II, 17 giugno 2025, n. 11827

Processo amministrativo: il termine per impugnare una delibera di Giunta comunale decorre dalla scadenza dei quindici giorni di pubblicazione all'albo pretorio

In tema di processo amministrativo, ai sensi degli artt. 41 c.p.a. e 124 del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 («Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»), il termine decadenziale per proporre ricorso contro una delibera di Giunta comunale decorre, nei confronti dei soggetti non espressamente nominati o immediatamente rintracciabili, dalla scadenza del periodo (quindici giorni consecutivi) di pubblicazione della stessa all'albo pretorio. ► V. anche TAR Lazio, sez. II-ter, sent. n. 3179/2020, e TAR Lombardia, sez. III, sent. n. 1947/2020, entrambe in questa Rivista.

TAR Lombardia, sezione II, 16 giugno 2025, n. 2303

Responsabilità amministrativa: il danno all'immagine della P.A. è configurabile anche in assenza di clamor fori

In tema di responsabilità amministrativa, il danno all'immagine della Pubblica Amministrazione è configurabile anche in assenza di clamor fori, atteso che la risonanza del fatto illecito non integra tale danno, ma ne denota solamente la dimensione.

Corte dei conti, sezione II centrale d'appello, 4 giugno 2025, n. 131

Delitti contro l'ordine pubblico: ai fini dell'integrazione del reato di scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.), non occorre che l'agente rivesta la qualità effettiva di candidato

In tema di delitti contro l'ordine pubblico, ai fini dell'integrazione del reato di scambio elettorale politico-mafioso ex art. 416-ter c.p., non è necessario che il soggetto agente rivesta la qualità effettiva di candidato, poiché la norma incriminatrice postula che l'accordo tra chi accetta la promessa di procurare voti e il procacciatore di questi sia realizzato in funzione del voto da esprimere in una determinata e prossima competizione elettorale, ma non già che il patto illecito intervenga nell'imminenza delle consultazioni elettorali e, segnatamente, dopo la convocazione dei comizi.

Corte di cassazione, sezione VI penale, 15 gennaio 2025, n. 14344 (dep. 11 aprile 2025)

Procedura penale: un'importante pronuncia delle Sezioni unite in tema sia di confisca diretta e per equivalente, anche nell'ipotesi di concorso di persone nel reato, sia di sequestro finalizzato alla confisca

In tema di confisca: 1) la confisca di somme di denaro ha natura diretta soltanto in presenza della prova della derivazione causale del bene rispetto al reato, non potendosi far discendere detta qualifica dalla mera natura del bene. La confisca è, invece, qualificabile per equivalente in tutti i casi in cui non sussiste il predetto nesso di derivazione causale; 2) in caso di concorso di persone nel reato, esclusa ogni forma di solidarietà passiva, la confisca è disposta nei confronti del singolo concorrente limitatamente a quanto dal medesimo concretamente conseguito. Il relativo accertamento è oggetto di prova nel contraddittorio fra le parti. Solo in caso di mancata individuazione della quota di arricchimento del singolo concorrente, soccorre il criterio della ripartizione in parti uguali; 3) i medesimi principi operano in caso di sequestro finalizzato alla confisca, per il quale l'obbligo motivazionale del giudice va modulato in relazione allo sviluppo della fase procedimentale e agli elementi acquisiti.

Corte di cassazione, sezioni unite penali, 26 settembre 2024, n. 13783 (dep. 8 aprile 2025)